
Nel 1873, Pietro Masciulli pose le fondamenta di un'eredità familiare destinata a crescere nel tempo. Durante la Grande Guerra (1915-1918), nel cuore del Sud-Est barese, nacquero le prime vigne in una terra incontaminata dal conflitto, caratterizzata da ampie distese agricole e da un sistema produttivo latifondista.
Nel 1947, suo figlio Angelo piantò le radici di una storia che scorre come il fiume sotterraneo che nutre questa terra.
Tra gli anni ‘60 - ‘80, Pietro, il figlio di Angelo, ampliò il vigneto nella suggestiva zona “Terranova”.
Oggi, la nuova generazione, su un’estensione di ben otto ettari, custodisce e rinnova questa eredità, esaltando la tipicità e la forza di una natura dinamica. Angelo e Nicola, nel segno della tradizione familiare, continuano a tenere vive e salde le radici di una passione per una terra esigente ma generosa.
Qui, nella Valle del Canale di Pirro, un crocevia naturale dove la luce, la morfologia unica e un microclima irripetibile si intrecciano, la vite trova il suo equilibrio perfetto.
Un suolo ricco, lavorato con rispetto e dedizione, dona profondità e carattere a ogni grappolo, trasformandolo in un’autentica espressione del territorio.
FORZA E PUREZZA
FORZA E PUREZZA
Lo scorrere dell'acqua e la presenza di un fiume sotterraneo contribuiscono a creare un microambiente unico.
L’intensa esposizione solare,
la ricchezza del suolo e l’equilibrio idrico naturale contribuiscono a creare profili aromatici complessi, espressione autentica del terroir.
Il Canale di Pirro, uno dei più caratteristici polje della Terra di Bari, si estende per diversi chilometri, raggiungendo circa cento metri di profondità, tra i comuni di Fasano, Castellana Grotte, Locorotondo, Alberobello, Putignano e Monopoli.
Secondo un’antica leggenda, il nome del Canale deriverebbe da Pirro, re dell’Epiro, che attraversò queste terre nel 280 a.C. con il suo esercito di elefanti, cavalieri, arcieri e fanti per salvare la città di Taranto dalla conquista dei Romani.
Sembrerebbe più attendibile, invece, ricondurre tale denominazione alle “pirre” o “pile”, ossia cisterne per la raccolta delle acque piovane confluenti dai fianchi delle colline.
Un luogo unico, dove la bellezza del paesaggio e i segreti millenari della terra si fondono, dando vita a una viticoltura d’eccellenza, capace di raccontarsi in ogni sorso.
EQUILIBRIO PERFETTO TRA SUOLO, SOLE, VITI E FLUIRE DELL' ACQUA
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Nato da uve Primitivo raccolte a mano con vendemmia anticipata, questo vino racconta la freschezza e l’eleganza del suo territorio. Il suo rosa tenue, impreziosito da delicati riflessi violacei, prelude a un bouquet aromatico che sprigiona fragranze di fragola, ciliegia, amarena e melagrana.
Al palato, si distingue per morbidezza e fragranza, con una piacevole sapidità che ne esalta la freschezza e l’armonia. La sua versatilità negli abbinamenti lo rende un compagno perfetto per ogni occasione, esprimendo al meglio la sua vivacità se servito tra 8° e 10°C. -
Dalle pregiate uve Verdeca, vitigno autoctono della Puglia, nasce un vino che esprime al meglio l’anima del suo territorio. Il suo giallo paglierino, illuminato da riflessi verdolini, anticipa un bouquet aromatico intenso e raffinato, dove le note fruttate di mela e pesca si intrecciano con i sentori freschi di rosmarino ed erbe aromatiche.
Al palato, si distingue per la sua leggerezza e freschezza, con un retrogusto elegante e persistente. Perfetto per accompagnare antipasti, primi piatti delicati e specialità a base di pesce, rivela tutta la sua finezza se servito tra 8°e 10°C.
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Raccolto a mano con cura e rispetto per la terra, questo Primitivo nasce da uve selezionate, trasformando la tradizione in un’esperienza sensoriale unica. Il suo rosso intenso, con eleganti sfumature violacee, cattura lo sguardo ancor prima che il suo profumo avvolga i sensi.
Al naso, si apre con un bouquet di frutti rossi maturi, more, prugne e ciliegie, arricchito da delicate note floreali di viola. Sul finale, emergono sottili richiami speziati: pepe nero, liquirizia e cacao, che donano profondità e carattere.
In bocca, il sorso è caldo e avvolgente, con tannini morbidi e vellutati, che accompagnano un retrogusto lungo e armonioso. Perfetto in abbinamento con piatti di carne, selvaggina e formaggi stagionati, esprime al meglio la sua ricchezza aromatica servito tra 16° e 18°C.